Rimini Life

Mese: Gennaio 2024 Pagina 1 di 2

Rimini, residenti via Ugo Bassi a Palazzo Garampi

Prosegue la raccolta di firme contro il degrado dell’area ex Questura: “Superata quota 600”Rimini, 30 Gennaio 2024

A Rimini prosegue l’iniziativa di alcuni cittadini che chiedono maggiore sicurezza nell’area dell’ex Questura mai aperta in via Ugo Bassi e preda del degrado.Il 23 gennaio è stata lanciata una petizione che è possibile firmare presso gli esercizi della zona o al link: https://www.change.org/p/petizione-popolare-per-la-risoluzione-della-situazione-nell-ex-questura-di-rimini. “In risposta a una crescente situazione di degrado urbano e di criminalità nella zona dell’ex Questura di via Bassi – spiegano i promotori – i Cittadini di Rimini hanno lanciato una massiccia campagna di raccolta firme (ad oggi siamo oltre le 600) per sottolineare l’urgenza di un intervento decisivo. La zona, già teatro di un innumerevole quantità di furti e danneggiamenti é diventata ora pericolosa per l’incolumità pubblica. L’ex Questura, attualmente occupata da inquilini abusivi, è diventata un rifugio per attività criminali che minacciano la sicurezza della comunità. La Petizione richiede misure concrete per rafforzare la sicurezza e il coinvolgimento attivo della comunità nel processo decisionale. Per ulteriori dettagli dopo un incontro con gli Assessori preposti ed il Sindaco, si terrà una conferenza stampa alle ore 18,30 circa di mercoledì 31/01/24 fuori dalla Sala consigliare del Comune di Rimini Palazzo Garampi in P.zza Cavour”.
IL TESTO DELLA PETIZIONE
Noi, cittadini di Rimini, esprimiamo profonda preoccupazione per la persistente situazione di degrado e criminalità nell’area dell’ex Questura di via Ugo Bassi.
Noi, residenti delle zone limitrofe a tale struttura, oltre a subire l’estrema incuria e il totale abbandono dell’area, da oramai venti anni, ed in modo sempre crescente, siamo vittime di continui furti e danneggiamenti perpetrati dagli inquilini abusivi che trovano rifugio nel tristemente famoso edificio.

Chiediamo quindi al Comune di agire prontamente per risolvere questo problema che sta danneggiando l’immagine di Rimini e compromettendo la sicurezza e la qualità della vita dei residenti.
In particolare sollecitiamo le seguenti azioni:
1. Urgenti interventi di Sicurezza.
Richiediamo immediate misure concrete per garantire la sicurezza nell’area, attraverso un’efficace sorveglianza e interventi per contrastare le sempre più diffuse attività criminali;
2. Coinvolgimento della nostra Comunità.

Chiediamo che venga prevista una maggiore partecipazione dei cittadini del quartiere, in modo tale che le soluzioni proposte rispecchino le reali esigenze, e le necessarie tutele in termini di sicurezza pubblica.
3. Riqualificazione urbanistica.
Dopo venti anni di attesa, chiediamo con forza di avere una riqualificazione urbanistica in una zona strategica della città, che tenga conto dei bisogni dell’ambiente e della comunità.
Gli elettori di questa città, finora, hanno evidentemente apprezzato il lavoro di questa Amministrazione. Siamo sicuri che il Comune non tradirà le aspettative.
Sostienici anche tu, basta una firma!

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Già oltre 600 firme: cittadini disperati per la situazione in cui versa la ex nuova questura di via Bassi

Rimini, 30 gennaio 2024

In risposta a una crescente situazione di degrado urbano e di criminalità nella zona dell’ex Questura di via Bassi, i cittadini di Rimini hanno lanciato una massiccia campagna di raccolta firme (ad oggi siamo oltre le 600) per sottolineare l’urgenza di un intervento decisivo.

La zona, già teatro di un innumerevole quantità di furti e danneggiamenti é diventata ora pericolosa per l’incolumità pubblica. L’ex Questura, attualmente occupata da inquilini abusivi, è diventata un rifugio per attività criminali che minacciano la sicurezza della comunità.

La Petizione richiede misure concrete per rafforzare la sicurezza e il coinvolgimento attivo della comunità nel processo decisionale. É possibile firmarla c/o gli esercizi della zona o al link: https://www.change.org/p/petizione-popolare-per-la-risoluzione-della-situazione-nell-ex-questura-di-rimini

Per ulteriori dettagli, dopo un incontro con gli Assessori preposti ed il Sindaco, si terrà una conferenza stampa alle ore 18,30 circa di mercoledì 31/01/24 fuori dalla Sala consigliare del Comune di Rimini Palazzo Garampi in P.zza Cavour.

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Ex questura, ipotesi danno erariale «Pagheranno consiglieri e dirigenti»

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Rimini, Ex Questura: “non esiteremmo a denunciare alla Procura Contabile per la valutazione del danno erariale”

Rimini, 29 gennaio 2024

La dichiarazione di Marco Da Dalto, responsabile del progetto Rimini Life:

Il comitato fra cittadini, nato a Rimini per contrastare il degrado nel quartiere dove sorge l’ex Questura è la naturale conseguenza di ciò che da oltre un anno segnaliamo e denunciamo, ossia una situazione insostenibile che esaspera i residenti di quel quartiere. Ogni giorno riceviamo segnalazioni. ASI ha provato a dare un contributo alla sicurezza investendo molto denaro in un rafforzamento delle misure anti intrusione dell’ex Questura. Soprattutto ha proposto una soluzione definitiva con il progetto Rimini Life.

È altresì evidente che la sicurezza del quartiere passa attraverso un processo di rigenerazione, dalla riduzione a macerie dell’edificio. Sarebbe come dire che tutti gli immobili chiusi, pubblici e privati, andrebbero abbattuti perché meta di chi vi si introduce, anche per delinquere.

Crediamo necessaria una rigenerazione che restituisca vitalità al contesto, con un mixitè di funzioni. Sarebbe la risposta efficace in grado di espropriare pezzi di città degradata alla delinquenza e riconsegnarla ai cittadini. Vale a Rimini e vale ovunque.

ASI è andata anche oltre, proponendo pubblicamente lo scorso 7 dicembre – in concomitanza del Consiglio Comunale che approvava l’esproprio di parte delle aree di ASI – di rinunciare a ben 17.600 mq dei 23.773 acquistati all’asta, per realizzarne soltanto 6.000 mq e di cedere gratuitamente al Comune oltre tre ettari di aree.

Ciò consentirebbe al Sindaco di non spendere denaro pubblico per l’esproprio e di utilizzare le aree per i parchi e i parcheggi che meglio vorrà realizzare a beneficio della collettività.

È chiaro che non si possono addebitare ad ASI le responsabilità per il mancato accordo con l’amministrazione.

A mio avviso siamo giunti alla fine della corsa. La città ha ben chiaro ciò che ostacola la soluzione e, nonostante le illazioni provenienti dalla Giunta e il lavoro delle ‘ sentinelle’ sul territorio, ora sul tavolo ci sono i termini chiari per risolvere il problema. Basta volerlo fare.

L’ultima proposta vede ASI rinunciare a ben 17.600 mq di superficie costruita e acquistata, cancella tutti i dubbi e le ansie sul traffico con l’azzeramento di tutte le altre funzioni e la realizzazione del solo supermercato, che tale è, null’altro potrà essere.

La suddivisione delle aree interne tra sala vendita e superfici accessorie, così come la marcata assenza di piazzali di manovra per gli autoarticolati, piuttosto che prospetti pieni di bocche di carico, evidenziate dal filmato disponibile e proiettato in Commissione, azzera in particolare i sospetti offensivi di voler nascondere un ‘nuovo hub logistico stile Amazon’.

Rinunciare a quest’ultima proposta esporrebbe a mio parere tutta la Giunta ad una forte responsabilità, perché rimarrebbe tutto così per molti anni ancora.

Se accadesse, non esiteremmo a denunciare il tutto alla Procura Contabile per la valutazione del danno erariale, per il quale, nel caso, risponderebbero di tasca propria i singoli consiglieri di maggioranza insieme e ai dirigenti che hanno appoggiato tali azioni.

Chiameremo a rispondere alla Procura Contabile anche la maggioranza dell’assemblea legislativa regionale se latitasse il controllo (è obbligata a farlo) sull’operato del Comune che sta tentando di realizzare le palazzine ERP e ERS utilizzando denaro pubblico con azioni palesemente in contrasto con le direttive del Governo che ha stanziato i fondi.

Restiamo sempre confidenti in un accordo con il Comune, nel limite massimo della nostra ultima proposta, ma allo stesso tempo determinati nel voler difendere i nostri diritti e giovedì 8 febbraio attendiamo i cittadini che vorranno ascoltare le nostre ragioni”.

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L’APPELLO DEI RESIDENTI: DEMOLITE L’EX QUESTURA

Guarda il video dal minuto 9:28

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Stallo sull’ex questura: “Chi blocca il progetto pagherà di tasca propria”

Rimini, 29 gennaio 2024

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Stallo sull’ex questura: “Chi blocca il progetto pagherà di tasca propria”

Dopo la raccolta firme dei residenti per contrastare il degrado dell’area la proprietà minaccia di denunciare gli amministratori per danno erariale.

Rimini, 29 gennaio 2024

Stallo sull’ex questura: “Chi blocca il progetto pagherà di tasca propria”

Si alza il livello dello scontro attorno all’ex questura di via Ugo Bassi. Asi, la società che ha acquisito lo stabile e che ha presentato il progetto RiminiLife, manda un aut aut al Comune. Minacciando possibili “denunce” alla Procura Contabile “per la valutazione del danno erariale”. Ad uscire allo scoperto è il responsabile del progetto, Marco Da Dalto, che ha colto al volo l’assist offerto da un gruppo di residenti stanchi dei “continui furti e danneggiamenti compiuti dagli inquilini abusivi che trovano rifugio” all’interno del mostro di cemento. “Il comitato nato per contrastare il degrado è la naturale conseguenza di ciò che da oltre un anno denunciamo, ossia una situazione insostenibile che esaspera i residenti di quel quartiere”, dice Da Dalto. E’ evidente, aggiunge, “che la sicurezza passa attraverso un processo di rigenerazione che crediamo necessaria per restituire vitalità al contesto”. Al momento non è stato ancora possibile sbloccare l’empasse con l’amministrazione comunale. “Asi – prosegue Da Dalto – ha proposto di rinunciare a ben 17.600 mq dei 23.773 acquistati all’asta, per realizzarne soltanto 6mila e di cedere gratuitamente al Comune oltre tre ettari di aree. Ciò consentirebbe al sindaco di non spendere denaro pubblico per l’esproprio e di utilizzare le aree per i parchi e i parcheggi”. “A mio avviso – è l’amara conclusione – siamo giunti alla fine della corsa. La città ha ben chiaro ciò che ostacola la soluzione e, nonostante le illazioni, ora sul tavolo ci sono i termini chiari per risolvere il problema. Basta volerlo”. Di qui l’ultima proposta che vede Asi “rinunciare a 17.600 mq di superficie costruita e acquistata, cancellando di fatto tutti i dubbi e le ansie sul traffico. La suddivisione delle aree tra sala vendita e superfici accessorie, così come la marcata assenza di piazzali di manovra, azzera i sospetti di voler nascondere un nuovo hub logistico. Rinunciare a quest’ultima proposta esporrebbe la giunta a forte responsabilità. Se accadesse non esiteremmo a denunciare il tutto alla Procura Contabile per la valutazione del danno erariale, per il quale risponderebbero i singoli consiglieri di maggioranza e i dirigenti”.

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RiminiLife, ex Questura: “La città ha ben chiaro ciò che ostacola la soluzione”

“Restiamo sempre confidenti in un accordo con il Comune”Rimini, 28 Gennaio 2024

“Il comitato fra cittadini – dichiara Marco Da Dalto responsabile Progetto Rimini Life – nato a Rimini per contrastare il degrado nel quartiere dove sorge l’ex Questura è la naturale conseguenza di ciò che da oltre un anno segnaliamo e denunciamo, ossia una situazione insostenibile che esaspera i residenti di quel quartiere. Ogni giorno riceviamo segnalazioni . ASI ha provato a dare un contributo alla sicurezza investendo molto denaro in un rafforzamento delle misure anti intrusione dell’ex Questura. Soprattutto ha proposto una soluzione definitiva con il progetto RiminiLife.
È altresì evidente che la sicurezza del quartiere passa attraverso un processo di rigenerazione, dalla riduzione a macerie dell’edificio. Sarebbe come dire che tutti gli immobili chiusi, pubblici e privati, andrebbero abbattuti perché meta di chi vi si introduce, anche per delinquere.
Crediamo necessaria una rigenerazione che restituisca vitalità al contesto, con un mixitè di funzioni. Sarebbe la risposta efficace in grado di espropriare pezzi di città degradata alla delinquenza e riconsegnarla ai cittadini. Vale a Rimini e vale ovunque.
ASI è andata anche oltre, proponendo pubblicamente lo scorso 7 dicembre – in concomitanza del Consiglio Comunale che approvava l’esproprio di parte delle aree di ASI – di rinunciare a ben 17.600 mq dei 23.773 acquistati all’asta, per realizzarne soltanto 6.000 mq e di cedere gratuitamente al Comune oltre tre ettari di aree.
Ciò consentirebbe al Sindaco di non spendere denaro pubblico per l’esproprio e di utilizzare le aree per i parchi e i parcheggi che meglio vorrà realizzare a beneficio della collettività.
È chiaro che non si possono addebitare ad ASI le responsabilità per il mancato accordo con l’amministrazione.
A mio avviso – prosegue Da Dalto di Rimini Life – siamo giunti alla fine della corsa. La città ha ben chiaro ciò che ostacola la soluzione e, nonostante le illazioni provenienti dalla Giunta e il lavoro delle ‘sentinelle’ sul territorio, ora sul tavolo ci sono i termini chiari per risolvere il problema. Basta volerlo fare
L’ultima proposta vede ASI rinunciare a ben 17.600 mq di superficie costruita e acquistata, cancella tutti i dubbi e le ansie sul traffico con l’azzeramento di tutte le altre funzioni e la realizzazione del solo supermercato, che tale è, null’altro potrà essere.
La suddivisione delle aree interne tra sala vendita e superfici accessorie – continua il responsabile del Progetto Rimini Life – così come la marcata assenza di piazzali di manovra per gli autoarticolati, piuttosto che prospetti pieni di bocche di carico, evidenziate dal filmato disponibile e proiettato in Commissione, azzera in particolare i sospetti offensivi di voler nascondere un ‘nuovo hub logistico stile Amazon’.
Rinunciare a quest’ultima proposta esporrebbe a mio parere tutta la Giunta ad una forte responsabilità, perché rimarrebbe tutto così per molti anni ancora.
Se accadesse, non esiteremmo a denunciare il tutto alla Procura Contabile per la valutazione del danno erariale, per il quale, nel caso, risponderebbero di tasca propria i singoli consiglieri di maggioranza insieme e ai dirigenti che hanno appoggiato tali azioni.
Chiameremo a rispondere alla Procura Contabile anche la maggioranza dell’assemblea legislativa regionale se latitasse il controllo (è obbligata a farlo) sull’operato del Comune che sta tentando di realizzare le palazzine ERP e ERS utilizzando denaro pubblico con azioni palesemente in contrasto con le direttive del Governo che ha stanziato i fondi.
Restiamo sempre confidenti – conclude Marco Da Dalto, responsabile Progetto RiminiLife – in un accordo con il Comune, nel limite massimo della nostra ultima proposta, ma allo stesso tempo determinati nel voler difendere i nostri diritti e giovedì 8 febbraio attendiamo i cittadini che vorranno ascoltare le nostre ragioni”.

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Ex Questura e degrado, Da Dalto: “Siamo giunti alla fine della corsa. La sicurezza passa dalla rigenerazione”

Rimini, 28 gennaio 2024

“Il comitato fra cittadini, nato a Rimini per contrastare il degrado nel quartiere dove sorge l’ex Questura è la naturale conseguenza di ciò che da oltre un anno segnaliamo e denunciamo, ossia una situazione insostenibile che esaspera i residenti di quel quartiere”. Così Marco Da Dalto, responsabile del Progetto Rimini Life, specificando che “ogni giorno riceviamo segnalazioni. Asi ha provato a dare un contributo alla sicurezza investendo molto denaro in un rafforzamento delle misure anti intrusione dell’ex Questura. Soprattutto ha proposto una soluzione definitiva con il progetto Rimini Life”.

“È altresì evidente che la sicurezza del quartiere passa attraverso un processo di rigenerazione, dalla riduzione a macerie dell’edificio. Sarebbe come dire che tutti gli immobili chiusi, pubblici e privati, andrebbero abbattuti perché meta di chi vi si introduce, anche per delinquere – viene aggiunto -. Crediamo necessaria una rigenerazione che restituisca vitalità al contesto, con un mixitè di funzioni. Sarebbe la risposta efficace in grado di espropriare pezzi di città degradata alla delinquenza e riconsegnarla ai cittadini. Vale a Rimini e vale ovunque”.

Asi, continua Da Dalto, “è andata anche oltre, proponendo pubblicamente lo scorso 7 dicembre – in concomitanza del Consiglio Comunale che approvava l’esproprio di parte delle aree di Asi – di rinunciare a ben 17.600 metri quadrati dei 23.773 acquistati all’asta, per realizzarne soltanto 6.000 metri quadrati e di cedere gratuitamente al Comune oltre tre ettari di aree. Ciò consentirebbe al sindaco di non spendere denaro pubblico per l’esproprio e di utilizzare le aree per i parchi e i parcheggi che meglio vorrà realizzare a beneficio della collettività. È chiaro che non si possono addebitare ad Asi le responsabilità per il mancato accordo con l’amministrazione. A mio avviso siamo giunti alla fine della corsa. La città ha ben chiaro ciò che ostacola la soluzione e, nonostante le illazioni provenienti dalla Giunta e il lavoro delle ‘ sentinelle’ sul territorio, ora sul tavolo ci sono i termini chiari per risolvere il problema. Basta volerlo fare”.

Prosegue Da Dalto: “L’ultima proposta vede Asi rinunciare a ben 17.600 metri quadrati di superficie costruita e acquistata, cancella tutti i dubbi e le ansie sul traffico con l’azzeramento di tutte le altre funzioni e la realizzazione del solo supermercato, che tale è, null’altro potrà essere. La suddivisione delle aree interne tra sala vendita e superfici accessorie, così come la marcata assenza di piazzali di manovra per gli autoarticolati, piuttosto che prospetti pieni di bocche di carico, evidenziate dal filmato disponibile e proiettato in Commissione, azzera in particolare i sospetti offensivi di voler nascondere un ‘nuovo hub logistico stile Amazon’. Rinunciare a quest’ultima proposta esporrebbe a mio parere tutta la Giunta ad una forte responsabilità, perché rimarrebbe tutto così per molti anni ancora”.

“Se accadesse, non esiteremmo a denunciare il tutto alla Procura Contabile per la valutazione del danno erariale, per il quale, nel caso, risponderebbero di tasca propria i singoli consiglieri di maggioranza insieme e ai dirigenti che hanno appoggiato tali azioni – conclude -. Chiameremo a rispondere alla Procura Contabile anche la maggioranza dell’assemblea legislativa regionale se latitasse il controllo (è obbligata a farlo) sull’operato del Comune che sta tentando di realizzare le palazzine Erp e Ers utilizzando denaro pubblico con azioni palesemente in contrasto con le direttive del Governo che ha stanziato i fondi. Restiamo sempre confidenti in un accordo con il Comune, nel limite massimo della nostra ultima proposta, ma allo stesso tempo determinati nel voler difendere i nostri diritti e giovedì 8 febbraio attendiamo i cittadini che vorranno ascoltare le nostre ragioni”.

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EX-QUESTURA: DICHIARAZIONE DI MARCO DA DALTO, RESPONSABILE DEL PROGETTO RIMINILIFE

EX-QUESTURA: DICHIARAZIONE DI MARCO DA DALTO, RESPONSABILE PROGETTO RIMINILIFE

Rimini, 28 gennaio 2024

Il comitato fra cittadini, nato a Rimini per contrastare il degrado nel quartiere dove sorge l’ex Questura è la naturale conseguenza di ciò che da oltre un anno segnaliamo e denunciamo, ossia una situazione insostenibile che esaspera i residenti di quel quartiere. Ogni giorno riceviamo segnalazioni. ASI ha provato a dare un contributo alla sicurezza investendo molto denaro in un rafforzamento delle misure anti intrusione dell’ex Questura. Soprattutto ha proposto una soluzione definitiva con il progetto RiminiLife.

È altresì evidente che la sicurezza del quartiere passa attraverso un processo di rigenerazione, dalla riduzione a macerie dell’edificio. Sarebbe come dire che tutti gli immobili chiusi, pubblici e privati, andrebbero abbattuti perché meta di chi vi si introduce, anche per delinquere.

Crediamo necessaria una rigenerazione che restituisca vitalità al contesto, con un mixitè di funzioni. Sarebbe la risposta efficace in grado di espropriare pezzi di città degradata alla delinquenza e riconsegnarla ai cittadini. Vale a Rimini e vale ovunque.

ASI è andata anche oltre, proponendo pubblicamente lo scorso 7 dicembre – in concomitanza del Consiglio Comunale che approvava l’esproprio di parte delle aree di ASI – di rinunciare a ben 17.600 mq dei 23.773 acquistati all’asta, per realizzarne soltanto 6.000 mq e di cedere gratuitamente al Comune oltre tre ettari di aree.

Ciò consentirebbe al Sindaco di non spendere denaro pubblico per l’esproprio e di utilizzare le aree per i parchi e i parcheggi che meglio vorrà realizzare a beneficio della collettività.

È chiaro che non si possono addebitare ad ASI le responsabilità per il mancato accordo con l’amministrazione.

A mio avviso siamo giunti alla fine della corsa. La città ha ben chiaro ciò che ostacola la soluzione e, nonostante le illazioni provenienti dalla Giunta e il lavoro delle ‘ sentinelle’ sul territorio, ora sul tavolo ci sono i termini chiari per risolvere il problema. Basta volerlo fare.

L’ultima proposta vede ASI rinunciare a ben 17.600 mq di superficie costruita e acquistata, cancella tutti i dubbi e le ansie sul traffico con l’azzeramento di tutte le altre funzioni e la realizzazione del solo supermercato, che tale è, null’altro potrà essere.

La suddivisione delle aree interne tra sala vendita e superfici accessorie, così come la marcata assenza di piazzali di manovra per gli autoarticolati, piuttosto che prospetti pieni di bocche di carico, evidenziate dal filmato disponibile e proiettato in Commissione, azzera in particolare i sospetti offensivi di voler nascondere un ‘nuovo hub logistico stile Amazon’.

Rinunciare a quest’ultima proposta esporrebbe a mio parere tutta la Giunta ad una forte responsabilità, perché rimarrebbe tutto così per molti anni ancora.

Se accadesse, non esiteremmo a denunciare il tutto alla Procura Contabile per la valutazione del danno erariale, per il quale, nel caso, risponderebbero di tasca propria i singoli consiglieri di maggioranza insieme e ai dirigenti che hanno appoggiato tali azioni.

Chiameremo a rispondere alla Procura Contabile anche la maggioranza dell’assemblea legislativa regionale se latitasse il controllo (è obbligata a farlo) sull’operato del Comune che sta tentando di realizzare le palazzine ERP e ERS utilizzando denaro pubblico con azioni palesemente in contrasto con le direttive del Governo che ha stanziato i fondi.

Restiamo sempre confidenti in un accordo con il Comune, nel limite massimo della nostra ultima proposta, ma allo stesso tempo determinati nel voler difendere i nostri diritti e giovedì 8 febbraio attendiamo i cittadini che vorranno ascoltare le nostre ragioni.

Marco Da Dalto

Responsabile Progetto RiminiLife

 

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