Ex Questura, al Comune “non risultano modifiche alla proposta progettuale presentata a fine 2021”
Rimini, 29 settembre 2023
Il Comune di Rimini smentisce Ariminum Sviluppo Immobiliare, in merito a RiminiLife, progetto di riqualificazione dell’area di via Bassi.
In una nota l’amministrazione comunale evidenzia: “Non risulta il deposito di comunicazioni o il recapito formale circa modifiche alla proposta progettuale presentata dal gruppo Asi alla fine del 2021″.
L’unica proposta che risulta inoltrata, in vie formali, al Comune, prevede “interventi per 26.865 metri quadrati di cui 1.500 metri quadrati di superficie commerciale per la vendita al dettaglio e 4.500 metri quadrati di superficie annessa”. Un’estensione che nel complesso, rilevano da palazzo Garampi, è “sensibilmente superiore nelle dimensioni totali a ogni altra struttura commerciale di 1.500 mq di vendita attiva nell’ambito urbano di Rimini”.
L’amministrazione comunale precisa che la dichiarazione di Da Dalto (responsabile progetto RiminiLife) sull’approvazione da parte degli uffici comunali competenti della “succitata ipotesi commerciale” non corrisponda al vero. “La pratica edilizia presentata è stata diniegata su parere degli uffici”.
L’amministrazione comunale, ribadendo la non sussistenza di un interesse pubblico nella proposta di Asi, ribadisce di aver dato disponibilità “a valutare accordi di programma che soddisfino però lo stesso interesse della comunità”.
Ex Questura, la replica di Asi
Immediata la replica di Ariminum Sviluppo Immobiliare, attraverso la figura di Marco Da Dalto. Le proposte sono state depositate tra dicembre 2022 e gennaio 2023 e a seguito si sono tenuti “due incontri con l’assessore Roberta Frisoni”, nei quali “abbiamo comunicato verbalmente la nostra disponibilità” a un aggiornamento della proposta.
“Gli incontri sono avvenuti l’8 giugno alle 13.00 e il 20 luglio alle 9.30. Al primo erano presenti l’Amministratore Piero Aicardi, due legali di ASI e il sottoscritto. Al secondo l’Amministratore Piero Aicardi e il sottoscritto” aggiunge Da Dalto.
Asi si attendeva una risposta, promessa per fine luglio prima e poi per fine agosto: in caso di risposta affermativa avrebbe formalizzato le proposte di modifica.
“Non è successo nulla, nonostante diverse sollecitazioni. L’interlocuzione seguente ha solo riguardato provvedimenti per cercare di tamponare la microcriminalità crescente dentro e fuori dall’immobile”, evidenzia Da Dalto.
Sulle autorizzazioni edilizie e commerciali, Da Dalto precisa: “le suddette sono disgiunte, anche se confluiscono all’interno di una conferenza dei servizi. Ci è stato dato diniego alla pratica edilizia, ma con una comunicazione al protocollo n. 0018359/2023 del 18/01/2023 ci è stata rilasciata l’autorizzazione commerciale (disponibile a chi volesse leggerla) che analizza i requisiti del richiedente e la rispondenza della suddivisione interna del supermercato alle norme e regole del commercio”.
“Autorizzazione concessa – spiega Da Dalto – alla società Rimini Retail, al 100% di proprietà di ASI. L’autorizzazione commerciale fa cadere tutte le affermazioni dell’Amministrazione sulla natura della nostra proposta, sulla peculiarità del supermercato che non è un mega centro commerciale e sull’area di lavorazione”.
“Non può essere usato a pretesto, anzi è imbarazzante sia stato scritto, che a Rimini non esistono supermercati con il rapporto fra vendita e area di lavorazione da noi indicato. Non c’è a Rimini una norma del genere, mentre a noi invece viene chiesto di sottostare ad una volontà che non è regolamentata. Ammette in questo modo, il Comune, che una norma non esiste e che solo per noi vale un pensiero e l’imposizione di regole limitative“, accusa Da Dalto.
Corretta invece “la definizione dei mq“, la proposta prevede “l’utilizzo delle superfici da noi acquisite (circa 23.700 mq), a cui si aggiungono quelle dell’edilizia pubblica e sociale che il Comune vuole realizzare, per circa 3.100 mq”.
Anche da parte di Ariminum Sviluppo Immobiliare c’è ferma volontà “a trovare una soluzione leale ed equilibrata che risolva un problema annoso” e disponibilità “a un dialogo costruttivo e leale”.
“Ribadisco la situazione surreale: dopo per aver chiamato vergogna un luogo malsano, ora si fa tutto il possibile per lasciarlo tale, aggiungendoci di fronte delle palazzine per farci abitare famiglie fragili che avrebbero invece bisogno di stare in un contesto inclusivo”, chiosa Da Dalto, in riferimento a una protesta inscenata nel 2019 dal sindaco Sadegholvaad, allora assessore, che posò davanti all’immobile della Ex Questura, ancora non di proprietà di Asi, con un cartello con scritto “Vergogna”, chiedendo al governo in carica all’epoca di intervenire per risolvere la situazione di stallo dell’immobile e soprattutto in presenza di una situazione di degrado.
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